Burundi
Realizzazione di un dipartimento per l’alta formazione alla solidarietà ed alla pace tra i popoli nella regione dei grandi Laghi
Amahoro nei territori che sono stati oggetto della più sanguinoso genocidio tra popoli Africani, che parlano il Kirundi – Burundi, Uganda, Ruanda, Congo - significa Pace.
Il benestante popolo occidentale riuscirà a ricordarsi qualcosa di questo conflitto tra l´etnie Hutus e Tutsis grazie al cinema che con il Film “Hotel Ruanda” ha descritto con sensibilità e realismo la tragedia che nel 1994 provocò circa un milioni di morti.
L’obiettivo strategico del progetto è stato quello di preparare il terreno per il processo di dialogo, accrescere la professionalità degli operatori e soprattutto favorire un ruolo attivo degli attori locali delle diverse comunità per renderli protagonisti del processo di riconciliazione. Il progetto ha voluto contribuire concretamente alla diffusione della cultura di pace, del dialogo e della cooperazione in un luogo che è stato teatro di guerre tra etnie e di odio razziale, distruzione e morte.
I materiali ed i metodi costruttivi utilizzati hanno incentivato il coinvolgimento delle manovalanze locali, alle quali si è dovuto la produzione dei mattoni e la costruzione degli edifici.
Sono state individuate due grandi funzioni: la formazione (primo stralcio) e la ricettività (secondo e terzo stralcio).
Amahoro nei territori che sono stati oggetto della più sanguinoso genocidio tra popoli Africani, che parlano il Kirundi – Burundi, Uganda, Ruanda, Congo - significa Pace.
Il benestante popolo occidentale riuscirà a ricordarsi qualcosa di questo conflitto tra l´etnie Hutus e Tutsis grazie al cinema che con il Film “Hotel Ruanda” ha descritto con sensibilità e realismo la tragedia che nel 1994 provocò circa un milioni di morti.
L’obiettivo strategico del progetto è stato quello di preparare il terreno per il processo di dialogo, accrescere la professionalità degli operatori e soprattutto favorire un ruolo attivo degli attori locali delle diverse comunità per renderli protagonisti del processo di riconciliazione. Il progetto ha voluto contribuire concretamente alla diffusione della cultura di pace, del dialogo e della cooperazione in un luogo che è stato teatro di guerre tra etnie e di odio razziale, distruzione e morte.
I materiali ed i metodi costruttivi utilizzati hanno incentivato il coinvolgimento delle manovalanze locali, alle quali si è dovuto la produzione dei mattoni e la costruzione degli edifici.
Sono state individuate due grandi funzioni: la formazione (primo stralcio) e la ricettività (secondo e terzo stralcio).
Il primo lotto consiste nella realizzazione dell’università per la formazione, il secondo lotto la foresteria/hotel con strutture di servizio per l’accoglienza, il terzo lotto il ristorante/pizzeria, aventi funzioni tra loro complementari ma, che nell’insieme, se ben gestite, possono diventare autosufficienti per il mantenimento futuro dell’università a costi minimi per gli studenti, senza gravare sulla collettività.
Il primo lotto si sviluppa su una superficie edificabile di circa 2500 mq (area rettangolare di 62m x 40 m),con una superficie coperta totale di mq.1425; con una superficie netta di mq. 1400; la volumetria complessiva dell’edificato è di 9800 mc.
Sono previste strutture finalizzate all’insegnamento, per un totale di 6 aule con una utenza di 300 posti a sedere, alla divulgazione e all’incontro, auditorium che può ospitare 360 persone a sedere, oltre agli spazi di servizio e di fruibilità collettiva, quali biblioteca, segreteria e servizi igienici.
Il primo lotto si sviluppa su una superficie edificabile di circa 2500 mq (area rettangolare di 62m x 40 m),con una superficie coperta totale di mq.1425; con una superficie netta di mq. 1400; la volumetria complessiva dell’edificato è di 9800 mc.
Sono previste strutture finalizzate all’insegnamento, per un totale di 6 aule con una utenza di 300 posti a sedere, alla divulgazione e all’incontro, auditorium che può ospitare 360 persone a sedere, oltre agli spazi di servizio e di fruibilità collettiva, quali biblioteca, segreteria e servizi igienici.
L’intervento complessivo (primo stralcio) è costituito da N°4 blocchi (edifici) e dai rispettivi spazi esterni:
Blocco A: AULE (aule, spazi collettivi e portineria)
Blocco B: AULE (aule, spazi collettivi, biblioteca, segreteria)
Blocco C: SERVIZI IGIENICI
Blocco D: AUDITORIUM (auditorium e magazzino)
Blocco E: SPAZI ESTERNI (ingressi, piazza centrale, percorsi e spazi di sosta)
- LDA.iMdA architetti associati - S.Miniato (PI): arch. Paolo Posarelli
- Studio Tecnico Associato Bellucci: arch. Bellarmino Bellucci , Alessandro Bellucci
- arch. Luca Lastri - ing. Stefano Torre - ing. Elvio Bolano -
Soggetti coinvolti nel Progetto:
Università di Firenze e il Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace e l’Analisi e la Mediazione dei Conflitti ( CIRPAC );
Regione Toscana , Assessorato alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra popoli;
Movimento Shalom ONG.
Diocesi di Ngozi (Burundi)
Blocco A: AULE (aule, spazi collettivi e portineria)
Blocco B: AULE (aule, spazi collettivi, biblioteca, segreteria)
Blocco C: SERVIZI IGIENICI
Blocco D: AUDITORIUM (auditorium e magazzino)
Blocco E: SPAZI ESTERNI (ingressi, piazza centrale, percorsi e spazi di sosta)
- LDA.iMdA architetti associati - S.Miniato (PI): arch. Paolo Posarelli
- Studio Tecnico Associato Bellucci: arch. Bellarmino Bellucci , Alessandro Bellucci
- arch. Luca Lastri - ing. Stefano Torre - ing. Elvio Bolano -
Soggetti coinvolti nel Progetto:
Università di Firenze e il Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace e l’Analisi e la Mediazione dei Conflitti ( CIRPAC );
Regione Toscana , Assessorato alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra popoli;
Movimento Shalom ONG.
Diocesi di Ngozi (Burundi)